Testo Marco Mancino / Foto Gian Romero
Lo sguardo è fisso oltre il cofano anteriore. Non posso guardare altrove, dato che la sola cosa che vedrei sarebbe il vuoto sottostante. Meglio mantenere alta la concentrazione, continuare ad affidarsi all’incredibile trazione integrale simmetrica e lasciare che la Outback mi porti via da questa situazione il prima possibile. Uno scenario come tanti, ma non certo per chi è al volate di un SUV da quasi cinquantamila euro, comodamente appollaiato su ampie poltrone e con la certezza matematica che in un modo o nell’altro ne verremo fuori, di certo non per merito delle mie abilità in offroad.
L’ammiraglia di Subaru – fatta eccezione della nuova EV Solterra – è sempre lei, la Outback. Rinnovata leggermente in occasione del restyling di mezz’età, continua a proporre la motorizzazione più ambiziosa ancora in listino, ovvero l’unica disponibile per questo specifico modello. Stiamo parlando di un 4 cilindri boxer benzina da 2.5-litri, abbinato ad un cambio CVT che adesso simula 8 rapporti, anziché 7, pur sempre a suo agio quando la strada è impervia e sulle tratte autostradali, leggermente a disagio quando si vorrebbe sfruttare questa Subaru con maggiore elasticità, magari tra le curve che ci dividono da casa alla montagna che ci si appresta a scalare. Già, perché nonostante abbiamo a che fare con un grande e grosso SUV da quasi cinque metri di lunghezza – 4,8 metri per 1,8 di larghezza e 1,7 di altezza – il suo habitat naturale è proprio ciò che il nome stesso suggerisce ispirandosi ad una delle zone più remote del pianeta, l’Outback australiano.
Adesso disponibile in allestimento 4dventure e quindi con tutte le accortezze pensate per un utilizzo ancora più estremo, la nuova Outback affina le proprie qualità, restando un riferimento in termini di rifiniture e comfort, pur sempre accentuando l’entusiasmo quando ci si prepara a sporcarsi le ruote. Il pacchetto 4dventure siede a metà strada tra lo Style e il Premium e come nel caso della Forester propone dettagli a contrasto che vengono ripresi anche nell’abitacolo, dove troviamo sedili in materiale idrorepellente e tappetini in gomma pronti per essere massacrati da acqua, terra e fango. C’è poi lo speciale colore del nostro modello in prova, un Autumn Green Metallic che si fonde alla perfezione nel paesaggio desolato che un chilometro dopo l’altro si avvolge attorno alla nostra lenta ma costante marcia verso la fatidica vetta.
Nessuna unità ibrida questa volta, ma un propulsore generoso come il 2.5 che predilige una linearità anche conferita dal particolare funzionamento dello spesso ingiustamente criticato cambio CVT (a variazione continua), eccellente in città, ma che paga in prontezza e reattività nel momento in cui si necessita di sprint per effettuare un sorpasso. La Outback ha comunque un’identità ben precisa e definita ed è proprio quella di portare a destinazione cinque persone e bagagli – probabilmente attrezzatura per attività all’aria aperta – a prescindere da quale strada si debba affrontare, o ancor più precisamente a prescindere dall’esistenza di una strada. La trazione integrale simmetrica di tipo permanente è ben nota a chiunque abbia avuto la fortuna di sedere al volante di una Subaru e nella Outback non è eccezione, sopperendo alle generose dimensioni rendendo semplice anche il più ostico dei passaggi.
Superiamo una tratta sterrata senza il minimo problema e quando il terreno sotto di noi diventa una pietraia, decido di alleggerire soltanto per preservare le gomme stradali, ma l’insonorizzazione dell’abitacolo e i materiali morbidi con cui è rivestita l’intera plancia ci tengono compagnia ad andature che raramente superano i 10 km/h. Nei tratti di maggiore inclinazione è opportuno chiamare in causa l’X-Mode, il quale si preoccupa di gestire la frenata automatica e la trazione, togliendoci anche dalle situazioni più disperate. I 21,3 centimetri di altezza da terra tornano utili in più di un’occasione, mentre dal grosso display digitale da 11,6” è possibile tenere sotto controllo la videocamera posteriore e sopperire così alla scarsa visibilità dal lunotto, che voltandosi sembra davvero molto distante dal posto guida. Il trattamento 4dventure dimostra ancora una volta di essere un vero e proprio valore aggiunto, un allestimento capace di trasformare un ottimo e sobrio SUV in un oggetto perfettamente a suo agio sia con parafanghi appena lucidati che devastati da fango e terra.
Dopo aver calpestato pietre per oltre un’ora e superato i 1.800 metri di altezza a cavallo di un sentiero disperso nel nulla, il paesaggio si apre e concede spazio per accostare e far riposare i nostri corpi sballottati da una parte all’altra. L’infinito vano di carico ha ospitato comodamente alcuni zaini, l’attrezzatura del fotografo e il necessario per un pranzo al sacco per 4 persone. In questo contesto l’Outback dimostra tutti i suoi punti di forza, come appunto lo spazio a bordo, un abitacolo ben rifinito e che non ha nulla da invidiare ai brand europei, un navigatore satellitare migliorato e una connessione totale con qualsiasi smartphone. E poi c’è la solita eccellenza in termini di sicurezza, con un pacchetto incredibilmente completo in termini di sottigliezze progettuali e l’Eye Sight, sistema che contribuisce in maniera notevole a mantenere il brand all’apice del discorso.
Passando invece all’unica contraddizione presente, la Outback si presenta ancora con un motore molto grande e questo non contribuisce a ridurre i consumi, seppure possano essere mantenuti attorno ai 9 l/100km, adottando uno stile di guida accorto. Il 2.5-litri eroga infatti appena 169 cavalli e lo fa quando il propulsore raggiunge i 5.000 giri, per cui piuttosto in tiro, situazione in cui vi capiterà di trovarvi soltanto in fase di sorpasso. La coppia massima è di 252 Nm e interviene anche in questo caso abbastanza in alto nella scala del contagiri – a 3.800 giri – ma imparando a dosare l’acceleratore e magari andando a sfruttare i paddle che simulano il passaggio tra gli 8 rapporti virtuali a disposizione del CVT, si familiarizza con lo stile di guida più idoneo a questa vettura.
Ok, andiamo dappertutto, con terra, fango, neve e ci portiamo appresso la casa e gli amici, ma a che prezzo? La Outback è disponibile con un solo motore – 100% benzina – e parte da €45.200 (allestimento Style). La più raffinata Premium siede in testa al listino a €51.200, mentre la 4dventure sta a metà con un prezzo di partenza di €47.450. Inutile dire che per noi sarebbe la scelta migliore, non soltanto per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo, ma proprio perché i tocchi estetici e funzionali di questo allestimento accentuano la natura offroad di un ottimo SUV perfettamente a suo agio in qualsiasi contesto. E poi ricordate che la trazione integrale Subaru è un miracolo assoluto e che tenendo presente che una gommatura tradizionale sia preferibile nel 90% dei casi di guida quotidiana, è quella mano santa che vi tira fuori dai guai quando moltissimi 4X4 più duri e puri finirebbero in crisi. Nel frattempo abbiamo sconfinato oltre regione, attraversato un paio di colli del basso Piemonte e scoperto una strada sterrata senza via di uscita sulla quale torneremo presto. Se c’era un veicolo con il quale valutarne la fattibilità, quello era proprio una Subaru.
SUBARU OUTBACK 4DVENTURE
Motore 4 cilindri, 2.498 cc Potenza 169 hp @ 5.000 rpm Coppia 252 Nm @ 3.800 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico CVT 8 Rapporti Peso 1.664 kg
0-100 km/h 10,2 sec Velocità massima 193 km/h Prezzo €47.450