Abbiamo portato la variante più prestazionale della Model Y sulle bellissime colline delle Langhe piemontesi per abbinare buon cibo e panorami fiabeschi all’innata necessità umana di continuare a guidare automobili divertenti.
TESLA MODEL Y PERFORMANCE
Testo Andrea Balti / Foto Andy Williams
L’essere umano affronta ciò che non conosce in due modi: ne è spaventato, oppure attratto. Non ci sono vie di mezzo ed è sostanzialmente impossibile che ognuno di noi non abbia almeno qualche preconcetto che possa in qualche modo condizionare l’idea verso qualcosa di cui sappiamo poco o niente. Il caso delle automobili elettriche ne è un esempio lampante e scusate il gioco di parole. Nonostante ci si trovi nel bel mezzo della rivoluzione elettrificata, dove ogni brand impegna sostanziose risorse nello sviluppo di modelli sempre più ecosostenibili e realmente sfruttabili nel mondo reale, non tutti riescono ad accogliere questa imminente svolta come quella giusta da intraprendere. Alcuni ne hanno paura – appunto – e poi ci sono quelli come me che si chiedono se il divertimento alla guida sia quindi destinato a estinguersi con la rapidità di un fulmine. Adesso c’è, l’attimo dopo è svanito e ne resta soltanto una timida traccia.
Non è un segreto che Tesla sia senza ombra di dubbio il precursore di tutto ciò, il primo brand con una gamma interamente elettrificata, il primo a rendere le auto elettriche realtà sulle strade di tutti i giorni e l’unico a disporre di una veloce rete di ricarica propria sparsa in tutto il mondo. Per intendersi, quello che gli altri producono, non è altro che una sfumatura di quanto già introdotto dal brand americano di Elon Musk, pioniere e visionario capace di trasformare in oro ogni cosa che tocchi. Le sue Model S, Model X, Model 3 e Model Y sono la dimostrazione che un’auto 100% elettrica possa essere realmente un’alternativa a quelle a combustibile tradizionale, sia in termini di percorrenza, che di fruibilità. Alcuni alzeranno la mano interrogandosi sull’utilità dei gadget di bordo, come i numerosi arcade games, o il generatore di puzzette, ma non è questo ciò che interesserà a voi che sfogliate le nostre pagine. Noi rivolgiamo le nostre attenzioni a una sola e imprescindibile cosa, una situazione che non conosce mezze misure e che non può essere aggirata in nessun modo, perché è qualcosa di viscerale e che passa attraverso sentimenti ed emozioni. Vi state chiedendo dove andrà a finire il coinvolgimento alla guida e noi siamo qui per scoprirlo.
A tal proposito, la risposta di Musk non s’è mai fatta attendere. Fin dal primo modello, Tesla è sempre stata sorretta dall’istantanea accelerazione offerta dall’unità elettrica a disposizione. Nessun taglio di potenza, nessun millisecondo di attesa, nessun interesse nel preservare le batterie, dato che l’autonomia residua sarebbe comunque stata abbastanza per giungere a destinazione. Le varianti Performance ambiscono ad accentuare il tutto, proprio come nel caso della Model Y della nostra prova. Si tratta quindi della versione Long Range Dual Motor e quindi equipaggiata con due motori elettrici, ognuno dei quali prontamente posizionato sul rispettivo asse di trazione. Basata sulla Model 3, con la quale condivide anche l’abitacolo minimalista, la Model Y Performance è il modello che in redazione abbiamo identificato come Tesla definitiva. Perché ne siamo così sicuri? Prende la linea muscolosa della Model X e la declina su dimensioni più contenute – 475 cm di lunghezza per 162 di altezza – scaricando a terra prestazioni che non sono soltanto il risultato delle batterie da 75 kWh, quanto piuttosto il desiderio di appagare chi siede alla guida con una dinamica precisa ed estremamente reattiva.
Niente strade di montagna questa volta, ma le favolose colline delle Langhe piemontesi, scenario ideale per esaltare le qualità di questa Tesla, capace di digrignare i denti nelle curve veloci che uniscono bei paesini che profumano di tradizione e che almeno per oggi non saranno svegliati dal rombo di qualche motore scatenato tra i vigneti. La Model Y Performance ha un baricentro leggermente più alto rispetto alla Model 3, ma le batterie sono sistemate sotto il pianale. Questa disposizione del peso, soprattutto tenendo conto che la vettura ferma l’ago della bilancia poco al di sotto delle due tonnellate – 1.950 kg – viene percepito negli ingressi di curva, dove sfruttando appieno un assetto rigido al punto giusto, si ha la possibilità di muoversi con una velocità che non avresti creduto possibile. Il totale silenzio intorno e all’interno dell’abitacolo rendono i movimenti ancora più surreali. Stringo il volante, punto l’anteriore verso la tornata successiva e lei risponde con una reattività estranea al mondo dei crossover. Sembra di essere letteralmente incollato a terra e il fatto di poter percepire il morso che gli pneumatici effettuano sull’asfalto poco fuori Barolo offre un’esperienza di guida molto diversa rispetto al solito.
Le Tesla sono poi auto che si guidano con un solo pedale e impostando infatti il livello più marcato di “freno motore” non si ha soltanto una maggiore rigenerazione dell’energia residua, ma un vero e proprio freno che in fase di decelerazione consente di giocare alleggerendo il piede destro dall’acceleratore. Questo si traduce in uno stile di guida impossibile da trovare altrove – se non su altre auto elettriche, anche se solitamente non in maniera così marcata – e nella possibilità di premere a tavoletta senza dover nemmeno spostare il piede da un pedale all’altro. La Model Y Performance è il mio personale lato oscuro, una forza che attrae verso quel suo sobrio e scuro abito nero, capace di nascondersi tra i campi delle colline e balzare da dietro una curva senza preannunciare il suo arrivo. Del resto ci sono ben 513 cavalli e 640 Nm di coppia in gioco, tutti messi a disposizione subito e senza la benché minima dispersione grazie alla trazione integrale e a pneumatici maggiorati al posteriore.
Il bilanciamento in curva è sopraffino, non si accusa il peso che ci si porta appresso e le dimensioni ridotte rispetto a Model S e Model X tornano utili proprio quando si sfrutta il lato più puramente prestazionale di quest’auto. Pensata e nata per muoversi con zero emissioni, la Model Y Performance è però anche un oggetto capace di emozionare e non soltanto per un discorso unicamente ridotto alle fulminee reazioni della coppia di motori elettrici. Cinque persone e i rispettivi bagagli sistemati nel vano di carico posteriore e anteriore possono infatti partire alla volta di un’esperienza automobilistica capace di far convivere opposti che si attraggono senza dover far fronte alle tipiche ansie da ricarica di cui molte EV soffrono ancora oggi. Il gigantesco display centrale, posizionato in orizzontale, non è solo l’unica interfaccia tra guidatore e auto, ma un sistema eccezionale tramite il quale gestire ogni singolo parametro della stessa, soppiantando praticamente tutti i pulsanti e tasti fisici a cui siamo abituati, fatta eccezione di due rotelline al volante.
Oggi la parola d’ordine non è Tesla, ma Performance. Proseguo quindi in direzione Monforte d’Alba e sfrutto la solitudine di una collina che con i suoi saliscendi e la sua vista mozzafiato sui borghi sottostanti è in grado di esaltare il lato squisitamente sportivo di quest’auto. Del resto stiamo pur sempre parlando di 3,7 secondi per toccare i 100 all’ora partendo a vettura ferma. Ma non è soltanto l’accelerazione pura a stupire, perché la progressione di una curva di coppia immediata a costante premono al sedile con una violenza estranea ad un corpo vettura e un segmento solitamente votato a esigenze differenti. Quindi sì, ci si può divertire anche con i soli elettroni, perché il discorso non si riduce soltanto alle emissioni o al consumo di carburante. Ovviamente bisogna mettere in conto che pedalando come dei disperati su e giù per le Langhe, l’autonomia media di circa 514 km scenderà drasticamente, ma a quel punto basta fermarsi il tempo necessario per deliziare il palato con le prelibatezze locali e avrete già rimesso nelle batterie l’energia necessaria per ripetere tutto da capo, oppure tornare a casa. È infatti possibile ricaricare l’80% in appena mezz’ora, ma se non ci sono supercharger nei paraggi non disperate, dato che la vettura accetta praticamente qualsiasi tipo di connettore.
Oltre ai raviolini del plin e ad una squisita tagliata di fassona, ho divorato centinaia di chilometri tra i più divertenti e frenetici della mia esperienza giornalistica e per questo devo ringraziare una vettura che mai avrei pensato di annoverare tra quelle più coinvolgenti mai guidate. La trazione integrale, l’ottimo bilanciamento dei pesi e una potenza esorbitante rendono la Model Y Performance la miglior Tesla sulla quale abbia avuto la fortuna di sedere e probabilmente – ad oggi – la migliore in listino in termini di rapporto qualità/prezzo. Se una Model Y con motore singolo e trazione posteriore ha un prezzo di partenza di circa 50.000€, un modello come quello in prova necessita di un extra di almeno 22 mila euro (parte da €72.970). Ciò che offre non è però soltanto tanta tecnologia, tra cui guida autonoma, un look sobrio e prestazioni da urlo, quanto piuttosto un coinvolgimento che mescola ogni preconcetto e convinzione riguardo alla mobilità elettrica, dimostrando che il divertimento alla guida non è destinato a estinguersi con il motore a combustione interna.
Fermo l’auto ancora una volta, prima di dare un ultimo sguardo alle rassicuranti colline piemontesi, altro baluardo di un modo di intendere la guida mai prettamente affiancato alle prestazioni fini a se stesse. Ma del resto cosa sono velocità e accelerazione, se non possiamo declinarle dentro qualcosa di più ampio e che permetta realmente di provare il brivido nel preciso istante in cui stringiamo il volante tra le mani e ci apprestiamo a inanellare una successione di curve, attraversando paesi pronti per essere esplorati nel più totale silenzio, lasciando che lo stridere di pneumatici sentito in lontananza sia la nostra insospettabile colpa. Tutto si riduce a quella forza di attrazione che fa parte dell’essere umano, il bisogno di sentire il forte fruscio dell’aria sulla carrozzeria e pizzicare con la coda dell’occhio uno sguardo soddisfatto, perché oggi una materia oscura come l’elettricità può essere il conduttore per un futuro che continuerà a parlare di divertimento alla guida.
TESLA MODEL Y PERFORMANCE
Motore Elettrico Dual Motor 75 kWh Potenza 513 hp Coppia 640 Nm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico Singolo Rapporto Peso 1.950 kg
0-100 km/h 3,7 sec Velocità massima 250 km/h Prezzo da€72.970 Autonomia 514 km