Tested: Maserati GranTurismo Sport
(Gennaio 2013)
Con alcune automobili è amore a prima vista, con altre un po’ meno. Il giorno che Maserati presentò la GranTurismo ne fui colpito come tutti. Dopo la approssimativa 3200 GT e la goffa GranSport, sembrava che il Tridente avesse ritrovato l’ingrediente segreto che trenta e quarant’anni fa non le mancava affatto. Finalmente una Maserati elegante e sportiva allo stesso tempo, che non sapeva di plastica e che non ci avrebbe lasciati in panne appena girato l’angolo. Certo, le somiglianze con l’Aston Martin DB9 possono porsi come un problema al potenziale acquirente, ma uno che sceglie una non prenderebbe di certo l’altra: è una cosa viscerale, insita dentro di voi senza neppure saperne il perché. Ed ovviamente io non sono esente da questa situazione pregiudizievole e tutta la vita sceglierei Aston, forse per sentirmi un po’ James Bond, forse perché mi piace di più a livello estetico o perché molto probabilmente adoro inserire un pezzo di vetro per accendere il motore, piuttosto che una chiave vecchio stile. La redazione mi propone di passare un week end con la nuova Maserati GranTurismo Sport (anno 2013) ed io non rifiuto di certo, vedendo l’opportunità di capire qualcosa di più della grossa coupé italiana e aggiungere al mio pallottoliere un’altra prestigiosa tacca a proposito di test drive.
Non è la prima che vedo, ma ogni volta che ti avvicini alla GT, lei ti ricorda quanto siano generose le sue dimensioni, del resto, i due posti dietro non sono poi così sacrificati come su certe altre sportive della stessa fascia di prezzo, quindi risulta anche parecchio spendibile per un utilizzo da auto di famiglia. Il passo, la larghezza ed anche il peso sono notevoli, potrebbe essere un handicap al quale la Casa potrebbe aver trovato rimedio con i giusti accorgimenti: la GranTurismo infatti peccava di una cavalleria troppo timida ed un cambio legnoso, spero che stavolta non sia solo il rombo del V8 di origine Ferrari a farmi sorridere compiaciuto, ma anche uno stile di guida più concreto e comunicativo. Esteriormente è una bella auto, è innegabile; la bocca con in mezzo il Tridente in bella mostra, sono una chiara presentazione di ciò che l’auto rappresenta, ovvero un connubio tra aggressività e quell’inconfondibile stile italiano, che non lascia scampo a nessun dubbio: la GranTurismo Sport, grazie anche e soprattutto alle vistose prese d’aria (prese in prestito dalla potente MC Stradale) ha intenzioni serie. Per il resto, la linea è stata mantenuta tale e quale, fatta eccezione che per qualche piccolo particolare e per un diverso disegno dei due terminali di scarico in coda alla vettura. Apro la portiera e mi siedo a bordo, chiudendo fuori un mondo confusionario e frettoloso: l’accoglienza della pelle chiara è fantastica, finalmente i sedili sono stati rivisti ed adesso sono decisamente più contenitivi e dal miglior design, senza risultare troppo rigidi o fuori luogo per una GT della sua classe. Quello che invece è davvero fuori luogo sono le plastiche dure della consolle centrale ed i comandi ed il software di un sistema di navigazione degno di una vecchia Lada (se mai ne avessero avuto uno): i tasti sono obsoleti e muovono come quelli di una utilitaria senza pretese, mentre lo schermo ha delle mappe dalla grafica davvero vecchia e per nulla all’altezza. Certo, sono cose alle quali possiamo anche non far caso, in nome di prestazioni maiuscole, però pagando cifre simili, tutto dovrebbe essere al suo posto e come si deve, invece non sembra essere così. Pazienza, inserisco la chiave e do vita al 4.7cc naturalmente aspirato che con un rombo pazzesco sembra voler risvegliare tutto il circondario: i cavalli sono stati aumentati e così anche la coppia massima: 453cv per 520Nm, basteranno per rendere la GranTurismo Sport anche un’auto veloce? Il cambio è automatico sequenziale a 6 rapporti ed in modalità “auto”, soprattutto a macchina fredda sembra un po’ pigro, meglio tenere l’auto nel settaggio più sportivo, che aprendo anche le valvole poste nell’impianto di scarico, incattiviscono il fantastico sound. Uso le palette, che credo proprio siano le più grandi sul mercato e questo è un lato positivo, perché anche a volante girato, siete sempre in grado di salire o scendere di marcia senza diventare matti a cercarle dietro alla corona del volante. Parlando di prestazioni, la GT Sport risente del peso (circa 1.780kg a vuoto) e quindi sembra patire di un fastidioso sottosterzo in ingresso di curva, fortunatamente i freni sono davvero potenti ed aiutano a migliorarne la guidabilità generale, mentre a livello di potenza e scatto, seppur sia migliorata notevolmente, la Maserati impiega 4,7 secondi sullo 0-100 km/h che però sembrano di più. Non bisogna farsi ingannare dalla colonna sonora attorno a voi: ho dovuto scalare in parecchie occasioni per ottenere il meglio dal motore. Discorso differente per la velocità massima che sfiora i 300 km/h, mostrando come la GranTurismo sia decisamente meglio come grand tourer che come auto sportiva. Ma alla fine, mi sono innamorato oppure no? 133.000€ non sono spiccioli, anche se vi portate a casa un bel pezzo di automobile, che come ogni italiana che si rispetti non è esente da pecche e difetti. Sinché sono estetiche o leggerezze di componentistica, non è un problema soprassedere, ma quando ne risentono le performance, mi viene da storcere il naso. Destino, fammi un po’ capire cosa devo pensare, perché non sono molto convinto.
Alex Marrone
MASERATI GRANTURISMO SPORT (2013-)
Layout – Motore anteriore, trazione posteriore
Motore – 8 cilindri a V 4.7cc
Trasmissione – cambio automatico a 6 rapporti
Potenza – 453 cv / 520 Nm
Peso – 1780 kg
Accelerazione – 4,7 sec.
Velocità massima – 300 km/h