La Prima Volta Con Una Rolls Royce
Ti senti più osservato del solito, riesci a percepire ogni rumore, fruscio e commento delle persone che puntano il dito verso l’estremità del cofano della auto che stai guidando. Probabilmente è questa la sensazione che ha un personaggio famoso quando passa in strada e viene riconosciuto dalla folla – oggi io sto guidando una Rolls Royce. La mia prima esperienza al volante di una RR è stata con una Phantom del 2012, ma quando ho potuto godermi la piacevole compagnia della nuova Wraith, la coupé più lussuosa al mondo, è stato amore a prima vista. Peccato che il mio portafogli non possa assecondare questo sogno che è rimasto una bellissima esperienza, condivisa soltanto con me stesso. Solo con quel potentissimo V12.
Ho percorso le trafficate vie cittadine della mia Imperia e mi sono diretto verso l’entroterra, percorrendo qualche chilometro e constatando quanto una Rolls sappia offrire in termini di lusso e prestazioni di massimo livello. Mi sono sentito coccolato, mi sono sentito importante – per un attimo ho anche pensato di essere qualche attore reduce da un successo hollywoodiano (uno dei miei sogni nel cassetto). Ecco come ti fa sentire sedere al volante di una vettura che sfoggia la Spirit Of Ecstasy, ovvero la statuina del brand che meglio di ogni altro rappresenta il lusso in ambito automobilistico. Ho guidato sino al tramonto, poi sono sceso ed ho ammirato le sue linee così sexy, quelle cromature, quel richiamo ad un gusto classico reso intramontabile, soprattutto all’interno dove ti ritrovi sprofondato in un ambiente ricco di pelle e radica. Il profumo di questa pelle è diverso da quello a cui siamo abituati di solito e tutto ha un’atmosfera unica, diversa … speciale. Guidare una Rolls Royce è una di quelle esperienze che sembra voler fermare il tempo e la più grande magia, confermata anche da quei fortunati possessori di RR che conoscono, è che ogni volta che siedi al volante è come se fosse la prima volta. Niente autista, una Rolls va assaporata dal lato del guidatore. Soprattutto se è anche in grado di sprigionare 624 cavalli.
Testo di Marco Mancino