Tuono Tricolore
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Roberto Marrone
Generalmente, sono una persona piuttosto puntuale. Quando si tratta di lavoro, sono quasi sempre in anticipo. Così, dopo esser partito da casa di buon’ora, raggiungo Cervesina (PV) con circa mezz’ora di anticipo rispetto alla tabella di marcia. Un lunedì diverso dal solito: al posto della classica riunione mattutina, scenderò in una pista mai provata sinora, al circuito Tazio Nuvolari, al volante di una grande promessa del made in Italy, il Cinquone by Romeo Ferraris. I -3 gradi del mattino, fanno si che non resti fermo neppure per un secondo e così, dopo aver conosciuto Matteo e Chiara, i ragazzi del marketing che mi illustrano le innumerevoli differenze tra una semplice 500 Abarth ed un Cinquone qualsiasi (poi vi elencherò i vari modelli), comincio a curiosare qua e là, entrando nell’ottica della nuova settimana lavorativa. Romeo Ferraris, non è un nome nuovo, anzi, la sua storia parte nel lontano 1959, dove mosse i primi passi come preparatore della Lancia del grande Giancarlo Baghetti. Con il passare degli anni, da semplice officina, la Romeo Ferraris ha coperto tutti i campi possibili, non passando solo attraverso le corse automobilistiche, ma anche quelle nautiche, senza dimenticare la grande passione per l’orologeria di lusso ed ovviamente il grande ritorno al motorsport, con la prima vettura che non è soltanto un’elaborazione, a base di steroidi e centinaia di cavalli vapore, ma un vero e proprio modello, regolarmente assicurabile ed utilizzabile su strada, riportato a libretto come Romeo Ferraris Cinquone. Il Cinquone stradale, che deriva da quello da pista schierato nella Superstars Series, ha come progenitrice una 500 Abarth, dalla quale prende scocca e motore. Tutto quello che la rende una vettura interessante è però opera di Mario Ferraris & company e della loro grande dedizione e ricerca per il perfezionismo. Le auto vengono portate nella pit lane e posso finalmente salire a bordo. È proprio Mario che, senza perdere tempo, mi carica sul Cinquone Corsa leggero (stradale) e schizza fuori dalla corsia box come un pazzo furioso, entriamo nella prima curva e già mi immagino sottosopra. Sono bastati cinque secondi per capire che è tutta un’altra musica: il Cinquone, seppur con semi slick ancora fredde, si arpiona all’asfalto e si tira fuori da qualsiasi curva, senza la minima difficoltà.
Percorriamo una serie di giri e cerco di memorizzare le curve di una pista veloce e con ampie vie di fuga: l’ideale per portare un’auto oltre i propri limiti, ma in perfetta sicurezza. Tocca a me e decido di salire al volante del Cinquone S, ovvero la proposta intermedia della factory che ha sede ad Opera, nel milanese e che, grazie ai suoi 210cv si pone a metà tra i 160 della entry level ed i 248 della più potente Corsa. Esteticamente è, come le due sorelle, più larga, bassa, leggera e condivide con la vettura di partenza, soltanto il pannello del tetto e quelli delle portiere. Tutto il resto è più leggero (cofani, specchietti e plancia in carbonio vero), aggressivo e soprattutto molto più rumoroso, grazie al nuovo doppio scarico centrale. Per la giornata in pista, dispongo di due modelli con il cambio a 5 marce manuale e la vecchia amata frizione; tempo di sgranchire le gambe e buttare la più civile delle due tra i cordoli del Tazio Nuvolari. L’abitacolo è decentemente insonorizzato, ci sono tutti i comfort che servono e gli aiuti di trazione, che disabilito immediatamente. Il volante, grazie anche ai grossi cerchi da 18”, è comunicativo ed il rapporto tra frizione e cambio è assai vivibile, ideale per una convivenza in ambito urbano. L’anima del Cinquone è però corsaiola e dopo pochi giri, per prendere confidenza, decido di aumentare il ritmo. Gli pneumatici fanno un ottimo lavoro, ma l’assetto è quello che sorprende di più, anche quando commetti qualche errore di impostazione. I freni, potenti al punto giusto, non sembrano conoscere il fading e, giro dopo giro, la piccola bomba ti tiene per mano, offrendoti sempre più confidenza nel cercare di spostare l’asticella dei tuoi limiti. La generosa coppia di 310Nm si sente sempre: basta premere il gas, tenendo le ruote il più possibile dritte e lei schizza via verso la curva successiva. Eccezionale. Non scenderei più, ma sapere di avere a disposizione un’intera giornata e, soprattutto, la più cattiva versione Corsa Leggera, mi convince a rientrare ai box. Quest’ultima è ancora più vistosa, ha cerchi da 17” dorati, uno scarico esageratamente rumoroso (così ci piace!) e con valvola costantemente aperta, finestrini fissi, sedili sportivi Sparco, volante in alcantara, roll-cage e niente pannelli interno porta. Disattiviamo gli aiuti ed entriamo in pista. La frizione è più dura, l’assetto idem, appena muovi il volante, il muso e di conseguenza tutta la vettura, vanno dove hai intenzione di metterla. Monta delle gomme semi slick, che fanno ancora più presa sul perfetto asfalto del circuito pavese. Ti sembra di guidare l’auto da pista che, nel frattempo, Mario sta facendo girare al limite dell’indecenza. Senti ogni cambiamento del terreno, ogni cordolo, ogni pietruzza che rimbalza nei passaruota. Il Cinquone Corsa ti regala un’esperienza unica, riscontrabile in una Exige Cup o direttamente in un go-kart (ragazzi, non scherzo). Quello che Abarth non è riuscita a fare con nessuna versione e nessun tributo, Romeo Ferraris l’ha centrato in pieno con le sue 2 proposte più interessanti e tenete conto che ce n’è per tutti i gusti. A livello di personalizzazione, si può scegliere tra verniciature e pellicolature, senza dimenticare le infinite possibilità per l’abitacolo. Questo Cinquone non è solo estetica, ma grazie ad un attento e raffinato tuning, risultato dell’esperienza maturata in anni di dedizione ed attività, porta un 1.4 turbo a quota 250cv, con una coppia massima di 330Nm raggiungibile ben oltre la classica linea rossa di una Abarth qualsiasi. La progressione, il soffio del turbo e la fantastica trazione di questa piccola tutta anteriore, non trova in realtà nessuna avversaria con la quale raffrontarsi seriamente: è in una lega a parte. Pensate poi che il Cinquone Corsa Leggero, pesa poco più di 900kg: ha evidentemente seguito una dieta migliore, rispetto a tutti quelli che si sono iscritti in palestra dopo le abbuffate natalizie. Ogni upgrade, ogni tocco della Romeo Ferraris, è riscontrabile soltanto nel momento in cui la guidate e la portate là, dove non avreste mai pensato di potervi spingere. E se anche a me sembravano tanti gli Euro da spendere per portarsene a casa uno, ho cambiato idea nel giro di pochi minuti. Vorrei fossimo ancora ai primi di dicembre, per chiedere a Babbo Natale un Cinquone ed una pista tutta per me.
Il percorso della Romeo Ferraris è l’esempio di come, in Italia, siamo in grado di fare grandi cose, anche senza avere alle spalle le infinite risorse economiche della casa madre. Serve solo la professionalità e l’umiltà di ragazzi come questi, che come in una piccola azienda famigliare, non sprecano nemmeno un minuto del loro tempo o un goccio delle loro energie, ma mettono tutto ciò che possono, a disposizione di un progetto che, una volta lasciato in libertà in mezzo ai cordoli, si scatena, creando una insaziabile dipendenza e necessità di tornare presto a trovare Mario e la sua squadra.
Romeo Ferraris Cinquone S
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.368cc
Trasmissione – cambio manuale a 5 rapporti
Potenza – 210 cv / 310 Nm
Peso – 1030 kg
Accelerazione – 5,7 sec.
Velocità massima – 232 km/h
Prezzo – da 62.000 €
Romeo Ferraris Cinquone Corsa Leggero
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.368cc
Trasmissione – cambio manuale a 5 rapporti
Potenza – 248 cv / 330 Nm
Peso – 970 kg
Accelerazione – 5,5 sec.
Velocità massima – 240 km/h
Prezzo – da 74.000 €