Queste Sportive con Soli 3 Cilindri Sono Perfettamente in Grado di Farvi Divertire alla Guida
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8 VALIDE SPORTIVE CON SOLI 3 CILINDRI
A cura di Carlo Brema
La situazione era preventivabile. Del resto, dopo downsizing ed un sempre più insistente predominio di motori ibridi, il mondo delle auto sportive è stato messo ancora più a dura prova di quanto non avessero già fatto varie tasse, il caropetrolio e un politically correct che a detta dei più vede un’auto prestazionale sfruttabile soltanto tra i cordoli di una pista, venendo dipinta quasi come il nemico pubblico numero uno della quiete sulle strade di tutti i giorni. Questa visione distopica e apocalittica del mondo delle automobili – e non solo di quelle ad alte prestazioni – non ha però messo del tutto le proprie grinfie su quei modelli che ci scaldano il cuore, ma è sempre meglio farsi trovare pronti e nel caso tutto dovesse mutare dall’oggi al domani, avere a disposizione qualche valida alternativa alle più tradizionali sportive non sembra una cattiva idea.
Con le dovute proporzioni e tenendo presente che performance car da oltre 500 cavalli hanno da qualche anno già introdotto un sistema che in situazioni idonee consente di disattivare la metà dei propri cilindri, oggi vogliamo rivolgerci a quei modelli che con il motore più piccolo in circolazione sono perfettamente in grado di offrire tonnellate di divertimento alla guida, stravolgendo il concetto che prevede che la potenza bruta sia tutto e senza per questo dover scendere al compromesso di un corpo vettura anoressico e alla prova dei fatti meno pratico nel quotidiano rispetto al solito. Per dovere di cronaca abbiamo lasciato fuori dall’equazione la BMW i8 e l’estrema Koenigsegg Gemera, entrambe dotate di un piccolo 3 cilindri benzina, accoppiato però a motori elettrici che le portano in categorie ulteriormente differenti per prestazioni e prezzo.
TOYOTA GR YARIS
Ormai non si parla d’altro e per un buon motivo. La GR Yaris non è semplicemente una Yaris sotto steroidi, ma la piccola bomba per antonomasia, del resto è stata progettata dal Team Gazoo Racing e pensata per offrire un’esperienza di guida che in questo segmento non avesse ancora raggiunto picchi prestazionali e dinamici di questo tipo. Con un pianale specifico in grado di ospitare la trazione integrale e posizionare il motore più in basso, la GR Yaris abbina un cambio manuale a sei marce al 1.6 turbo a iniezione diretta in grado di mettere a terra 261 cavalli e 360 Nm di coppia, il tutto con sovralimentazione e scarico ispirati al mondo delle corse. Il Performance Pack prevede un assetto specifico e cerchi da 18”, con impianto frenante con dischi anteriori da 356 millimetri, senza ovviamente dimenticare un differenziale autobloccante di tipo Torsen sia all’anteriore che al posteriore. È lei la 3 cilindri più potente e sconvolgente al mondo, un’autentica instant classic.
FORD FIESTA ST / PUMA ST
Abbiamo imparato a fidarci e quando si tratta di Ford Performance non restiamo mai delusi. Dopo aver detto addio alla precedente generazione di Fiesta ST, Ford ha salutato il 4 cilindri con i 200 cavalli della versione ST200 e accolto il nuovo modello con una trasformazione sostanziale. La nuova Ford Fiesta ST è spinta da un piccolo 3 cilindri turbo da 1.5-litri che continua però ad erogare 200 cavalli di potenza. Look aggiornato secondo gli attuali stilemi e guidabilità che resta fenomenale, grazie al differenziale autobloccante di tipo meccanico all’anteriore (optional), perfettamente in grado di continuare a mantenere la Fiesta più arrabbiata di tutte in vetta alla categoria delle bombe taglia XS. Dal 2020 lo stesso propulsore equipaggia anche la Puma ST, una novità assoluta che veste a festa la crossover dell’ovale blu, offrendo le medesime emozioni alla guida, ingombri sempre contenuti, ma più spazio a bordo e una seduta rialzata di qualche centimetro da terra che tuttavia non penalizza neppure in minima parte il comportamento da piccola hooligan di uno dei modelli che ci ha maggiormente sorpreso negli scorsi mesi di test.
MINI COOPER
La MINI è un’icona, su questo non abbiamo dubbi e come spesso capita in questo frangente, la sua illustre storia cominciata nel lontano 1959 ha visto numerose trasformazioni che l’hanno portata a reincarnarsi definitivamente sotto l’egida BMW nell’anno 2001. È con la terza generazione (dell’era moderna) – o F56 – che MINI stravolge la propria gamma motori e lascia il 4 cilindri alla sola Cooper S e derivate hi-performance. La Cooper, il modello che a rigor di logica si rivolge ad una fetta più ampia di mercato, da 4 cilindri passa ai 3 cilindri del nuovo 1.5 cc, con una potenza di 136 cavalli che grazie anche a peso e dimensioni maggiori ed un go-kart feeling più attenuato rispetto a prima muovono una compatta per tutti e che seppure risulti molto meno reattiva rispetto alle R53 e R56 (le due generazioni precedenti) sa come far divertire su una strada tutta curve.
VOLKSWAGEN UP! GTI
E se per voi le dimensioni contano, nel senso che cercate la più piccola del lotto, la VW Up! GTI potrebbe essere la soluzione che fa per voi. Lunga appena 360 centimetri, con un look simpatico e principalmente pensata per un contesto urbano, la Up! GTI è la versione pepata della city car Volkswagen, equipaggiata con un 3 cilindri turbo da 1-litro e 116 cavalli che proprio grazie alla ridotta massa che deve portarsi appresso la muovono da 0 a 100 km/h in appena 8,8 secondi, con una velocità massima che sfiora i 200 orari. Fidatevi, qui sopra il mondo sembrerà muoversi anche molto più velocemente!
HONDA S660
Passando invece a modelli meno scontati, perlopiù nel nostro vecchio continente, non possiamo esimerci dal menzionare la S660, la Kei-car che Honda ha cominciato a produrre dal 2015, quasi quale alternativa in miniatura alla leggendaria S2000. Con un corpo vettura contenuto in appena 3,3 metri di lunghezza e un peso di 830 kg, la S660 dispone di un bilanciamento dei pesi ottimale grazie al posizionamento del 3 cilindri turbocompresso da 658 centimetri cubici posizionato trasversalmente subito dietro a guidatore e passeggero. Abbiamo poi un cambio manuale a 6 marce, insomma tutto ciò che si potrebbe desiderare in una sportiva che rende i suoi soli 64 cavalli abbastanza per muoversi da punto A al punto B con un enorme sorriso compiaciuto.
SUZUKI CAPPUCCINO
Prodotta dal 1991 al 1998, la Cappuccino è un’altra Kei-car che ha riscosso grande successo in Giappone. Anche nel suo caso troviamo una carrozzeria dalle dimensioni estremamente contenute, con un look ovviamente reminiscente dei mitici anni 90 e quindi linee morbide, un aspetto simpatico e la possibilità di mantenere il roll-bar alzato, una volta ripiegata la capote nell’apposito vano. Il 3 cilindri turbo da 657cc produce 63 cavalli sotto ad appena 700 chili di peso, mentre il cambio è un provvidenziale e coinvolgete manuale a cinque rapporti.
DAIHATSU COPEN
La Copen è un’altra piccola cabrio che in principio fu però introdotta con un motore a 4 cilindri. Bisogna aspettare fino al 2014 per il nuovo modello – conosciuto anche come Kopen – che però non è stato importato in Europa. Restano i punti chiave che rendono anch’essa una Kei-car dal look simpatico e dalle dimensioni contenute che premiano la scelta di un propulsore più contenuto ed economico, un 3 cilindri da 658cc e 63 cavalli, nel suo caso abbinato ad una trasmissione manuale a 5 rapporti o ad un CVT. La Copen di seconda generazione non ha però dimenticato le proprie origini e quelle linee morbide e tondeggianti che hanno caratterizzato il suo debutto e infatti, oltre alla versione tradizionale e più spigolosa, abbiamo la Copen Cero, una variante meccanicamente analoga ma con un corpo vettura che tributa omaggio alla sua prima generazione.