Questa Porsche 917 E’ Diventata L’Auto Da Aperitivo Ideale!
CLAUDIO RODDARO HA IMMATRICOLATO PER USO STRADALE UNA RARISSIMA PORSCHE 917, LA BELVA CHE HA REGALATO A PORSCHE LA PRIMA VITTORIA A LE MANS.
Testo di Carlo Brema
Immaginate di essere beatamente al volante della vostra supercar e guidare a pochi metri dall’azzurro mare che bagna la riviera francese, magari proprio dalle parti del Principato di Monaco, dove di auto straordinarie se ne vedono in abbondanza. Per l’occasione avete però tirato fuori dal garage il vostro pezzo forte, un’edizione limitata che attira gli sguardi di passanti ed altri automobilisti, ma ad un certo punto qualcosa non va come avevate programmato. E non intendo dire che è sopraggiunto il guasto inaspettato, ma che di punto in bianco vi sentite incredibilmente sminuiti e tutti vi danno le spalle, attirati da un rumore assordante, un baccano nemmeno paragonabile a quello di un’auto da corsa. Ecco che sfreccia una Porsche 917. Sì, avete letto bene, una Porsche 917 che per di più è anche regolarmente targata ed immatricolata per circolare su strada. Lecito pensare, storditi da quella assurda sagoma che si fa accompagnare da un’autentica apocalisse acustica, che non possa essere vero, ma anche dopo aver insistito con i pizzicotti, vi rendete conto che non avete preso un abbaglio. Claudio Roddaro vi è appena passato accanto.
Questo gentleman driver ha avuto un’intuizione eccezionale ed ha sfruttato un precedente creatosi parecchi anni fa, per fare in modo che potesse andare a bersi l’aperitivo con la moglie, scendendo da una delle più leggendarie ed iconiche auto di tutti i tempi. È già un evento raro vedere una replica di questo modello, figuriamoci una originale; inutile dire che si tratti dell’unico esemplare targato esistente in Europa. La 917 non è soltanto un simbolo di velocità, ma è stata anche la prima Porsche a vincere la gara più dura di tutte, la 24 ore di Le Mans. Tutto questo va a rendere ancora più speciale il legame che un fortunatissimo appassionato come Mr. Roddaro può nutrire verso la propria 917; ciò che ha reso possibile l’immatricolazione di una vettura simile è il fatto che nella storia ci fosse stato un precedente e per questo bisogna fare un viaggio indietro, sino agli anni 70 – il ’74 per la precisione – quando il Conte Gregorio Rossi di Montelera acquistò una 917. Se questo nome non vi è nuovo, è proprio per il fatto che il Conte Rossi era uno dei soci della Martini, storico marchio che condivide una illustre storia con il cavallino di Stoccarda, protrattasi dal motorsport all’ambito stradale, dove tutt’oggi vengono offerti nuovi modelli con livrea Martini ufficiale.
Fu il Conte Rossi che mediante una manciata di piccoli interventi alla meccanica della sua 917 – come per esempio l’utilizzo di silenziatori per lo scarico – sottopose la richiesta di immatricolazione allo stato dell’Alabama, il quale senza nemmeno pensarci più di tanto, rese possibile la cosa. È trascorso qualche decennio e ci troviamo dalla parte opposta del globo, ma questo singolo caso ha fatto in modo che Claudio Roddaro tentasse di bissare l’impresa del Conte Rossi e così, dopo aver acquistato la sua 917 nel 2016, la sua crociata per l’immatricolazione ha preso il via. Ovviamente, le più strette regolamentazioni contemporanee hanno fatto sì che la trafila fosse ben più ostica, ma dopo due anni, il buon Roddaro è tornato a casa con una targa monegasca da poter applicare al violentissimo posteriore della Porsche 917, che non a caso sfoggia una livrea Martini.
Al di là del valore storico di questo mostro su ruote, e nonostante provenga praticamente da circa mezzo secolo fa, la 917 è un’arma letale in grado di regalare emozioni fortissime. Per fortuna Claudio è perfettamente in grado di gestire l’animalesca potenza del 12 cilindri aspirato da 4.9cc, che qui eroga qualcosa come 600 cavalli. Fare due calcoli è un attimo e tenendo conto che l’intera vettura pesa non più di 600kg, si ottiene un famigerato rapporto peso/potenza di 1000cv per tonnellata – qualcosa a dir poco incredibile. Nessun aiuto, nessuna diavoleria elettronica, soltanto una sorta di interruttore tra l’adrenalinica ansia che ti pervade il corpo anche soltanto a sentire il motore al minimo e quel vortice di emozioni che si scatenano mettendo giù il pedale dell’acceleratore. Il re della foresta è lui, una sorta di Mr. Cool del nuovo millennio, un titolo meritato soltanto per essere riuscito a replicare un’impresa d’altri tempi, con un’auto eterna. Chi non vorrebbe un amico così!?