“Quelle Enormi Pinne”
Sarà perché da piccolo le ho vissute come un sogno: erano auto che raramente si vedevano dal vivo e che solo nei film si imparava a conoscere. Sto parlando delle auto americane, anni 50 e anni 60, le enormi berline e coupé che considero capolavori stilistici, sculture viaggianti. Certo tanto diverse dalle scatolette che nello stesso periodo giravano in Europa e forse proprio per questo ancor più ammirate e mitizzate. Enormi com’erano anche le loro abituali strade, là negli States, viaggiavano silenziose e maestose. Le rifiniture erano a volte eccessive, così come sul finire degli anni 50 erano cresciute a dismisura le pinne, ornate da grandi quantità di profili cromati, mentre i gruppi ottici, specie posteriori, potevano assumere le forme più fantasiose e bizzarre. Questo stile da molti considerato esagerato, rappresenta per il mio modo di vedere, la libertà. Il bello a volte è proprio tutto quello che potrebbe anche non esserci, perché non necessario, quelle cornici aggiunte, quegli enormi paraurti cromati, con cui oggi si potrebbero costruire tre utilitarie, quei montanti del tetto lavorati, ornati, dalle forme mai banali, quell’eccesso che andava di pari passo con la loro mole. Certo per via delle dimensioni, cresceva anche il peso e ci volevano motori grandi, così anche le cilindrate dei V8 lievitavano a dismisura, ma la benzina costava poco.
E come non ricordare quelle convertibili che in anticipo sui tempi, avevano enormi tetti in metallo che sparivano elettricamente nel baule? Gli alzacristalli elettrici e l’aria condizionata, fantascienza per gli europei. Ma a cosa voglio arrivare? Semplicemente mi sono spesso domandato, il perché la maggioranza di queste vetture abbiano un valore di mercato modesto, o addirittura suscitino poco interesse tra i collezionisti. Non ditemi per il consumo, perché ci sono auto europee che pur con motori più piccoli bevono quantità simili di benzina ed inoltre non possono vantare motori altrettanto affidabili. Solo per l’epoca che hanno rappresentato ho sempre pensato in una loro rivalutazione, che però non ho mai visto se non in rarissimi casi. Il tempo farà giustizia per quelle enormi pinne?
Roberto Marrone