Top Marques Monaco 2019
Top Marques Monaco 2019
Testo di Tommaso Mogge
Fotografie di Giorgia Rossi
A cavallo tra la fine di maggio e l’inizio del mese di giugno, il Top Marques ha dato vita alla 16° edizione, la prima sotto la nuova gestione di Salim Zeghdar, il quale ha preso le redini dell’evento dedicato al lusso che dopo il caos scatenato tra le strade del Principato durante la passata edizione sembrava esser giunto ad uno stop definitivo. Non staremo qui a sindacare se la repressione della polizia cittadina sia più o meno giusta, quello che è certo riguarda l’afflusso di turisti e appassionati, nettamente inferiore rispetto alle scorse edizioni. Cambia anche la fiera stessa che non presenta più vetture esposte nei paddock esterni e abbandona quindi anche la parte dinamica dedicata ai test drive, aspetto che era interessante per vedere nel mondo reale vetture che non capita di incontrare spesso.
Salta all’occhio la totale assenza da parte di tutti i brand ufficiali, fatta eccezione per Brabus e più piccoli costruttori che colgono l’occasione per balzare al centro della scena e presentare le loro proposte, sempre con una forte attenzione alle propulsioni alternative e quindi ibrido, full electric e addirittura un’automobile spinta ad acqua salina. L’intera esposizione è stata ridotta, pochissimo spazio per gioielli e orologi e massima concentrazione sulle auto (e qualche moto e veicolo decisamente futuristico), riempiendo un unico piano, più comodo da visitare e soprattutto più ordinato rispetto all’open space utilizzato sino allo scorso anno.
Tra le auto esposte spiccano l’Aston Martin RB-003, un’edizione limitata che abbiamo potuto ammirare qualche mese prima in quel di Ginevra, Bugatti Chiron Sport e Ford GT – quest’ultima davvero impressionante da ammirare in carne ed ossa. Ma ancora Ferrari 488 Pista e FXX K Evo, Brabus con la tradizionale esposizione che spazia da un paio di modelli classici restaurati, sino alle recenti 800 su base AMG GT S 4-door e la Shadow 800, basata sull’ultima serie di AMG G-Klass. La reginetta della sedicesima edizione è stata però McLaren che ha colto l’occasione per presentare in anteprima mondiale la nuovissima GT, per la prima volta svelata al grande pubblico. A togliere il velo è stato nientemeno che il Principe Alberto di Monaco, scoprendo le morbide forme della prima gran turismo di Woking, la quale promette di mantenere intatto il proprio DNA da supersportiva, offrendo al contempo le qualità che si convengono ad una vettura ideale per le grandi distanze.
Tra svariate concept cars e sportive più o meno tradizionali, due stand in particolare hanno attirato la nostra attenzione. I tedeschi di Bilenkin, con due modelli che si amano o si odiano, ma di certo non possono passare inosservati. Quelle che in realtà sembrerebbero due auto d’epoca, in perfetto stile anni 60/70, sono in realtà delle vetture costruite interamente a mano e su specifiche richieste dei propri clienti. La produzione è partita da appena due anni, ma l’attenzione per i dettagli riscontrabile soprattutto nel pittoresco abitacolo, conferma quanto si tratti di un prodotto estremamente esclusivo e in grado di soddisfare realmente ogni più singolare richiesta del cliente. Queste Bilenkin garantiscono anche un ottimo feeling alla guida, condividendo con BMW (M3) alcune parti meccaniche, per cui non soltanto degli oggetti belli e stravaganti da osservare, ma anche da utilizzare su strada, come è giusto che sia. Prezzi a partire da circa 350.000€.
Infine, nonostante non siamo e non saremo mai pronti a rinunciare al rombo di un motore su un’auto pensata per il weekend, la proposta di Devinci arriva con le provocanti forme di storiche a ruote scoperte, due posti secchi, niente tettuccio e quelle spigolose forme che ricordano le sportive anni 40/50. Il senso di libertà è ai massimi livelli, ma la gamma Devinci prevede tre modelli – Brigitte, Lucie e Adèle – soltanto elettrici, con la possibilità di scegliere tra pacchi di batterie differenti che offrono percorrenze di 150km o 230km, opzionale l’eventuale aggiunta di un serbatoio da 8 litri di carburante, giusto per non restare a piedi tornando a casa. Prezzi a partire da 49.500€ ed ora ditemi se anche voi non ci avete fatto un pensierino.
Il Top Marques potrà essere criticato per svariati motivi, come l’oppressione che ha praticamente cancellato la bolgia nelle strade, il prezzo del biglietto e le ridotte dimensioni dello spazio espositivo, ma resta pur sempre un evento a sé, in grado di portare le persone all’interno di un mondo automobilistico sempre più rivolto al futuro e che almeno per un weekend non si pone barriere, indipendentemente se tre quarti dei modelli esposti non vedranno mai la produzione in serie. Questo tipo di vetture hanno come denominatore comune quello di continuare a farci sognare e anche quest’anno ci sono riuscite, forti di un ambiente più intimo e meno dispersivo rispetto ad altri eventi, dove è facile scambiare due parole con chi sta concretizzando il proprio obiettivo e intende condividerlo con noi appassionati. Speriamo soltanto che il futuro del Top Marques, di Monaco e del mondo dell’automobile non sia troppo silenzioso, perché nessun vero petrolhead rinuncerà mai al rombo di un motore. Siete stati avvisati.