
Touring | Anche la Liguria ha il suo Nürburgring
Testo di Andrea Balti / Foto di S. Lomax
Presupponiamo che abbiate dedicato ampio spazio e tempo alle bellezze della Riviera ligure, in particolare al versante di levante. Cinque Terre? Fatto. Città di Genova? Fatto. Ok, molto bene. E mentre la riviera opposta – quella di ponente – attende paziente di essere raggiunta, è il momento di dedicarci alle nostre amate curve, a quelle strade che rappresentano la più pura delizia di automobilisti e motociclisti, con buona approvazione anche di chi intenda far affidamento ai muscoli delle proprie gambe, arrampicandosi in bicicletta su questi passi e colli appenninici che alle volte non hanno nulla da invidiare a strade alpine ben più blasonate.


Superata Deiva Marina è il momento di una vera e propria abbuffata di curve, una vera chicca denominata Passo del Bracco. Da alcuni – erroneamente – frainteso come pista di moto, le tornate del Bracco sono la quintessenza di una strada tipicamente ligure. La carreggiata non è mai abbastanza larga da concedere la massima tranquillità alla guida e la ricca successione di curve alterna tratti chiusi nella vegetazione, con altri più aperti, alternando un chiaroscuro che si ripercuote anche sul manto stradale, in alcuni punti perfettamente asciutto e in altri leggermente umido. Una sorta di piccolo Nürburgring tutto ligure con asfalto prevalentemente migliore.

La superficie stradale è pressoché buona e abbastanza ruvida da consentire agli pneumatici di mordere bene, facendoci salire sino a 615 metri sul livello del mare, un azzurro letto di velluto che si scorge spesso, soprattutto quando i ritmi si fanno meno frenetici e si raggiunge il punto intermedio in cui svoltiamo a destra in direzione Mattarana, percorrendo un tratto semipianeggiante meno ricco di curve, ma non per questo meno coinvolgente. Il Bracco, come viene amichevolmente conosciuto tra i fortunati che possono considerarlo il parco giochi oltre la porta di casa, ha rappresentato in passato una via di collegamento molto importante, spesso afflitta da briganti che razziavano i trasporti nell’immediato dopoguerra. Raggiunto il punto più alto è possibile sostare, approfittando di uno slargo ricavato nei pressi di un forte in rovina. Un vero peccato non poter approfittare della struttura e godersi la vista che si divide tra il mare e la striscia d’asfalto del Bracco, pronta a offrire altri chilometri di divertimento.


Questo è l’ennesimo e chiaro esempio di come una breve strada di poco meno di 20 chilometri sia tuttavia in grado di esaltare il piacere di guida, sfruttando non soltanto la vicinanza geografica ad importanti aree urbane, ma il fatto che non si tratti di una via particolarmente trafficata. Aggiungete poi il fattore esaltante concesso dalla vicinanza del mare per un colpo d’occhio mica da poco, soprattutto percorrendo il Bracco in discesa e sfruttando l’inerzia di un tanto piccolo quanto entusiasmante tuffo verso le acque liguri, appena prima di fare dietrofront e ricominciare daccapo. Attenzione, crea elevata dipendenza.
