Touring | Liguria: Un Viaggio Inaspettato
Testo Andrea Albertazzi / Foto Gian Romero
La scorsa estate, tre le tante giornate trascorse in auto, ho avuto occasione di accompagnare alcuni colleghi durante la produzione del nostro libro “Discover Liguria On Wheels”, un almanacco delle migliori strade della regione, raccontate in modo nuovo, in una sorta di diario di viaggio che rileggo volentieri ogni volta che – per svago o lavoro – mi appresto a dirigermi verso la sottile lingua di terra tra Piemonte e mare. Sono stato in Liguria moltissime volte fin da piccolo, anche perché i miei genitori avevano una casetta a Bordighera e di quei bei tempi andati conservo anche memoria di una barchetta in legno blu che accompagnava me e mio cugino Sergio in quello che noi pensavamo fosse mare aperto, ma che in realtà era addirittura qualche metro prima di una qualsiasi boa.
Le trasferte lavorative sono state studiate seguendo un piano produzione ben preciso, partendo dall’estremo est per arrivare dalla parte opposta della regione, a ridosso del confine francese. Conscio del fatto che la Liguria sia geograficamente avara di spazio e con una grande arteria stradale chiamata Aurelia che la percorre interamente da una parte all’altra, non avrei però mai immaginato che in mezzo ci potesse essere una simile varietà morfologica, tanto da rendere possibile – stagione permettendo – di partire con i piedi nella neve fresca e metterli a bagno nella tiepida acqua di mare, appena 40 minuti più tardi. Una sorta di paradiso geografico verrebbe da pensare, soprattutto considerando che le strade che uniscono i vari puntini della regione sono parecchio tortuose, a tutto vantaggio del tanto agognato piacere di guida.
Se da un lato non ci si può attendere le vette alpine riservate alle regioni con cui confina a nord, la magia ligure è data dal perfetto incontro tra Alpi – appunto – e Appennino. Dopo aver consumato la colazione in qualche pittoresco hotel affacciato sul mare, godendo dei tipici rumori dei pescherecci in partenza e dei gabbiani che li sorvolano a caccia di qualche pescato facile, si attraversa un piccolo borgo ricoperto di ciottoli. Vie strette – chiamate caruggi – e insegne ancora scritte a mano mi guidano in quei pochi spazi più ampi adibiti a parcheggio. Una volta in auto e con navigatore e mappa alla mano ci si dirige verso la prima delle numerose tappe che ci aspetta ogni giorno. E quando dico mappa, intendo proprio sottolineare quanto sia fondamentale assicurarsi che la strada percorsa sia esattamente quella desiderata. Sì, perché se lo spazio è poco, la Liguria è un po’ come un labirinto e tra un piatto di trofie al pesto e una focaccia al formaggio, prendere la svolta sbagliata è fin troppo semplice.
Ho così scoperto strade che costeggiano il mare aggrappandosi a pareti di roccia disegnate da secoli di erosione. Sono rimasto affascinato da tratte che salgono verso verdi colline e fanno scoprire paesini in cui il tempo sembra essersi fermato, valli immerse nella natura più incontaminata e tortuose strade che salgono di quota, più di quanto pensassi possibile in una terra che è subito collegata al blu del suo mare. Per un’automobilista, Liguria è anche terra di motori e se le strette strade del Rally della Lanterna dell’entroterra genovese sono più per puristi, i nostalgici pensano subito a quelle del Rally di Sanremo. Bajardo, Isolabona, Dolceacqua, Badalucco: nomi che suonano fin troppo familiari, vero?
Ma al di là del fascino concesso da luoghi in cui il rombo di motori da competizione riecheggia ogni anno, la spettacolarità della Liguria è proprio la diversità morfologica racchiusa in un’area così piccola. Alla fine, da “foresto” (l’appellativo con cui siamo chiamati noi che veniamo da fuori) ho cominciato a vedere l’intera regione come una grande e unica entità. Un paese con il suo centro principale (Genova, ma non ditelo ai savonesi) e tante arterie che si inerpicano su vie strette e stradine che se le avessi viste in foto avrei pensato fossero di tante altre regioni all’infuori di questa. E adesso, a costo di sembrare retorico o addirittura autocompiacente, ogni volta che preparo un weekend ligure con la fidanzata, non perdo più tempo in astruse pianificazioni, ma cerco soltanto un punto d’incontro tra il suo shopping forsennato in Via XX Settembre a Genova e la mia voglia di curve, spuntando una dopo l’altra, tutte le tappe che abbiamo percorso per realizzare il nostro libro.
Se volete condividere quest’esperienza, ecco dove ordinare la vostra copia.