Volkswagen Golf GTI | Test Drive
Testo Matteo Lavazza / Foto Volkswagen Media
La Golf è la Golf, questa è una di quelle certezze come il pisolino pomeridiano dopo gli “anta” e la Nutella. Ergo, la Golf GTI è una delle migliori sportive di sempre e tale resterà sino almeno alla 74° generazione. Giusto? Bé, le cose non sono così semplici – già – nemmeno per lei. La MK8, peraltro ormai prossima a cedere il proprio spazio alla 8.5 porta con sé qualche novità rispetto alla precedente, una delle quali è rappresentata dal dubbio che forse i quasi 50.000 Euro di prezzo siano forse il suo tallone d’Achille. Finalmente ci abbiamo messo le mani e anche se per poco – pochissimo – tempo, abbiamo capito meglio cosa sia realmente migliorato e peggiorato in una delle sportive più amate e rispettate dagli appassionati.
Vent’anni fa, per comprare una Golf GTI (quindi parliamo di MK5) nuova di pacca, ci sarebbero voluti €27.000. Una bella cifretta, che adesso è stata sostanzialmente raddoppiata in appena tre generazioni. Ma ci sono davvero così tante differenze? È davvero un altro mondo alla guida? Sì e no, ma procediamo in rigoroso ordine sparso. La MK8 è ovvia e diretta discendente della MK7, con la quale condivide il motore, lo stesso 4 cilindri turbo da 2-litri che qui eroga 245 cavalli nella versione GTI base e pronti ad aumentare a 261 nell’aggiornamento 8.5. Una potenza ragguardevole per una trazione anteriore, che per un motivo o per l’altro non può crescere più di tanto, a condizione che anche la Golf R non faccia lo stesso. Ci troviamo così con un propulsore di certo eccezionale, elastico e perfettamente utilizzabile nel quotidiano senza per questo dissanguare alla pompa di benzina, ma che non rappresenta alcuna novità rispetto a quanto visto con la generazione precedente.
245 cavalli, un leggero turbo lag e 370 Nm di coppia che compensano un peso che aumenta di quasi 100 kg, rendendo comunque la GTI la compatta sportiva agile grazie alla quale si inizia a capire cosa significhi andare davvero forte. Sì, perché seppure non si tratti di un missile con le ruote, targa e assicurazione, se spremete il 2-litri per bene, il divertimento non tarderà affatto. Pre-restyling si ha ancora la possibilità di optare per la trasmissione manuale a 6 marce, mentre il doppia frizione automatico ha un rapporto in più e brucia lo 0-100 orari in 6,3 secondi. Velocità massima? Limitata elettronicamente a 250 all’ora, ma del resto non sono questi numeri quelli che interessano realmente parlando della Golf GTI. L’asse anteriore ha un autobloccante e l’assetto si irrigidisce a dovere, lasciando ancora la possibilità di disattivare il controllo trazione. Buona notizia.
Peggioramento per quanto riguarda l’abitacolo, con una fastidiosa assenza di pulsanti fisici che rendono la convivenza meno intuitiva, soprattutto quando si deve sfogliare mille menu dal display centrale. Peccato, soprattutto per quei comandi che in fase di guida sportiva sarebbero più comodi e soprattutto più sicuri in bella vista, a portata di un solo dito e un solo click. Tolto questo la seduta è superba, la visibilità ottima e dinamicamente la GTI è sempre la GTI, ecco forse fin troppo quella di prima e qui torno a chiedermi perché il prezzo continui a lievitare come una torta in forno, mentre le novità meccaniche paiono essere davvero limitate. E poi, quella LED strip all’anteriore è davvero brutta e fastidiosa, levatela da lì.
La progressione le fa però perdonare quasi tutto: appena 3,4 secondi per passare da 80 a 120 orari e feedback che nonostante il peso sanno trasmettere un senso di divertimento e spensieratezza che per fortuna non è ancora andato perso. Se ripenso alla GTI MK5 ricordo quanto diventasse nervosa una volta presa per il collo, un aspetto mitigato già con la MK6, poi ulteriormente filtrato con la MK7, che nelle versioni Clubsport e Performance sapeva però tirar fuori ancora più nervo della più potente R. Adesso ci troviamo di fronte a un modello esteticamente rinnovato, che come consuetudine non si distacca troppo da una normalissima Golf, ma che sa colpire esattamente dove dovrebbe. Certo che quei €46.750 sono davvero tanti e rendono comunque una scelta di pancia discutibile preferirla a compatte del calibro di Hyundai i30 N e Honda Civic Type-R, giusto per citare due trazioni anteriori che almeno al sottoscritto non lascerebbero dubbi. Se poi allargate il vostro interesse prendendo in considerazione anche un buon usato, con questa cifra si apre un mondo, anche molto più esotico. Questo lascia l’amaro in bocca e soprattutto quasi 50.000 Euro ancora intatti sul conto in banca.
VOLKSWAGEN GOLF GTI DSG
Motore 4 cilindri Turbo, 1.984 cc Potenza 245 hp @ 5.000-6.500 rpm Coppia 370 Nm @ 1.600-4.300 rpm
Trazione Anteriore Trasmissione Cambio Automatico a 7 rapporti Peso 1.463 kg
0-100 km/h 6,3 sec Velocità massima 250 km/h (limitata) Prezzo €46.750