Cosa Rende La Ferrari 458 Speciale Così Speciale? – Parte III
È nel momento in cui cerchi di sciogliere la caviglia, leggermente intorpidita dalla noiosa andatura che bisogna tenere nel traffico cittadino, che la Speciale fa un balzo in avanti, quasi a volerti incitare a violentare le gomme su qualche strada tutta curve. Basta percorrere una manciata di chilometri verso il cuore della Francia partendo da Nizza, per incontrare scorci degni di una cartolina. Ed è lì che dopo aver preso un minimo di confidenza, decisi di portare la 458 per una giornata all’insegna di una ed una cosa soltanto, il puro piacere di guida. Nessuna colonna sonora all’infuori del V8 aspirato, nessun orario da rispettare, nessuna persona accanto a me – soltanto io e lei ed una strada fantastica. Spazi aperti, un manto stradale quasi perfetto e zero traffico: ho potuto constatare quanto la Speciale abbia un telaio perfetto, dei freni potentissimi ed instancabili (carboceramici) e quanto io non sia un asso del volante, non ancora in grado di portare al limite una delle supersportive definitive.
Voglio credere che il limite sia forse troppo in là per un comune mortale come me. La Speciale ne ha, molto più di te e non disdegna di essere messa di traverso ad ogni curva, con una trazione che è sempre lì a mordere l’asfalto. Le gomme stridono, il motore sale di giri e devi tenere giù, senza timore, senza faticare, raddrizzando il precisissimo volante che prima viene indirizzato verso la parete rocciosa e poi verso il precipizio – se dovessi rifletterci, sarei poi sceso a valle a piedi. Ed invece ho percorso oltre 160km tra curve, tornanti, allunghi, traversi, qualche testacoda, qualche frenata sbagliata ed alcune azzeccate, ma soprattutto tanto divertimento, catapultato nel Paradiso di ogni appassionato di guida sportiva. Sentire quel ruggito incessante e sempre presente dietro la mia schiena, ammirare la mia Ferrari, immersa in un paesaggio estrapolato dalle mie più profonde fantasie. Eccolo il mio quadro perfetto: un cielo azzurro, una pittoresca montagna attraversata da una strada che sembra disegnata da un petrolhead incallito ed una Rossa di Maranello. Ed io a godermi tutto questo.
Testo di Christian Parodi