Quando 12 Cilindri Non Bastarono, Nacque La Cadillac V16
CADILLAC V16 CONVERTIBLE
A cura di Roberto Marrone
La Cadillac V16 fu necessaria per ristabilire la supremazia nella fascia delle auto di lusso del gruppo General Motors, cosa che l’avversaria Packard era riuscita a mettere in discussione nel 1925. Il suo compito per riconquistare prestigio assoluto era quello di presentare una vettura esagerata sotto ogni punto di vista. La nuova Cadillac avrebbe dovuto avere tutte le caratteristiche necessarie, a partire dall’aspetto maestoso, la comodità, il lusso e senza tralasciare le prestazioni. Per presentare qualcosa di superiore si iniziò a studiare su che tipo di motorizzazione puntare. L’otto cilindri sarebbe stato difficile da esasperare ulteriormente, mentre lo sviluppo di un 12 cilindri avrebbe portato alla creazione di un prodotto troppo simile alla concorrenza. La scelta, anche se poco usuale, cadde sul 16 cilindri, un lavoro molto ambizioso per il quale fu assunto il tecnico Owen Nacker, mentre l’intero progetto fu diretto in gran segreto dall’ingegner Ernest Seaholm.
In effetti la segretezza venne ben mascherata, tanto che lavorando nel reparto commerciale da dove uscivano autobus e similari, persino la stampa ebbe l’effetto sorpresa quando nel gennaio del 1930 la Cadillac V16 venne presentata all’Esposizione Nazionale dell’Automobile. La nuova ammiraglia non deluse le aspettative e solo nei primi quattro mesi ne vennero consegnate mille ed a luglio si giunse a quota duemila, numeri davvero notevoli considerando la fascia alta di prezzo, anche se la nota vicenda del crollo di Wall Street, fu un duro colpo. Ma torniamo a lei, bella, silenziosa come nessun’altra, ricca di finezze come ad esempio il braccio che collega lo sterzo ai fari permettendo di illuminare al meglio la strada in curva, la strumentazione completa e disponibile anche per i posti posteriori, le grandi ruote rese ancor più eleganti per l’adozione delle ampie fasce bianche, le ruote di scorta montate sulle pedane e completamente carenate, o le cromature generose ed affascinati. Non solo bella, era priva di vibrazioni, grazie all’adozione di valvole in testa comandate da aste e bilancieri con l’adozione di pistoncini idraulici che ne recuperavano l’eventuale gioco. Nemmeno la Rolls-Royce poteva vantare una silenziosità simile ed infatti adottò la stessa soluzione qualche anno dopo sulla Phantom III. Ma per par condicio va anche detto che la casa americana si ispirò alla nobile inglese che era famosa per le note qualità del tipo di sospensioni permettendole una fluidità eccezionale in marcia, assumendo Maurice Olley che aveva lavorato proprio in Rolls-Royce.
Egli lavorò apportando delle modifiche alle inerzie ed alla geometria dell’avantreno , migliorando l’assetto anche con l’introduzione delle ruote indipendenti sull’anteriore che porto la grossa Cadillac ad avere una guida più precisa. Tali migliorie vennero applicate a partire dal 1931 in poi ed anche la frenata venne costantemente migliorata con l’adozione di tamburi speciali con un particolare sistema di ganasce che dilatandosi proporzionalmente in base al riscaldamento ne bilanciava l’effetto frenante, oltre all’utilizzo di un servofreno a depressione. Le vendite, a causa specialmente della crisi, calarono ed infatti nel 1931 ne vennero consegnate solamente 750, mentre nel 1933 benché la casa avesse annunciato una produzione di 400 vetture, pare ne realizzò solo un terzo, fino ad arrivare al 1937 quando ormai si stazionava sui 50 pezzi annui. Di V16 oltre alla classica berlina, 2 o 4 porte, erano disponibili anche le declinazioni limousine, landaulet e cabriolet (erano ben 15 le versioni disponibili), fu anche in alcuni casi preparata in versioni particolari richieste da clienti bizzarri, com’era usuale in quegli anni. Nel 1937 uscì di produzione, lasciando spazio ad un modello più leggero e costruito con metà del materiale necessario ad una V16. Anche il motore tornò agli 8 cilindri. Finiva un’epoca, i tempi erano cambiati, ma a distanza di trent’anni chi ebbe modo di provarne una, non si risparmiò da elogiarne le incredibili doti dinamiche.
CADILLAC V16 CONVERTIBLE (1930-1937)
Layout
motore anteriore, trazione posteriore
Motore
V16 cilindri – 7.412 cc
Trasmissione
cambio synchromesh a 3 rapporti
Potenza
165 cv
Peso
2.812 kg
Passo
3.759 mm
Velocità massima
135-160 Km/h