WRC Montecarlo: Che Spettacolo!
Se sfogliate Auto Class con la stessa fame di passione ed adrenalina che immaginiamo, molto probabilmente ancor prima di dire “mamma”, le vostre prime parole saranno state “vroom vroom”, a voler emettere il suono del motore di qualche auto sportiva che vi ha conquistati sin dalla tenerissima età. Quei giocattoli così apparentemente innocenti che hanno però contribuito a formare il nostro imprinting, facendoci crescere con le quattro ruote nel cervello e con la voglia di guidare per il puro piacere di farlo, non riuscendo assolutamente a capire tutti quelli che vivono i propri momenti al volante come un semplice momento di spostamento da un luogo all’altro. Crescendo, questa specie di malattia è aumentata, si è evoluta in qualcosa che avremmo voluto vivere giorno dopo giorno, qualcosa che doveva per forza condire le nostre grigie giornate, magari durante un fine settimana di relax, oppure pianificando un epico giro con amici che condividono con noi il grande sogno di mettersi al volante e guidare alla ricerca di qualche strada pronta a regalare dosi di divertimento. Dentro di noi abbiamo poi i nostri idoli, quegli esempi indiscussi che hanno reso il motorsport qualcosa di grande, quei piloti che sono stati protagonisti di battaglie in pista e che la televisione ci ha trasmesso direttamente nel nostro cervello, facendoci sognare di vestire i panni di supereroi che al posto di calzamaglia e maschera indossano una tuta ignifuga ed un casco. Gente con gli attributi, sportivi veri distanti anni luce da quelli che i media non specializzati ci vogliono propinare ogni domenica (qualcuno ha detto calcio?, ndr).
E quale appuntamento è più magico del rally di Montecarlo? Nessuno, lasciatemelo dire. Finite le festività natalizie e terminata da poco la corsa più dura al mondo – la Dakar – il campionato WRC da inizio alle danze con quello che è l’emblema automobilistico di ogni appassionato: il rally di Montecarlo. Ogni bambino è stato ore a bocca aperta, ammirando le gesta dei bolidi che in passato hanno sfrecciato lungo le pericolosissime strade del Col de Turini e degli stages che completano la prima tappa rallystica del mondiale. Strade che durante l’anno sono regolarmente aperte alla circolazione e che proprio per questo tendono ad avvicinare la nostra concezione di esperienza di guida a qualcosa di davvero unico. Il rally, uno dei pochissimi sport rimasti ancora puri e dove nonostante l’enorme progresso ingegneristico e tecnologico, è il pilota a fare la vera differenza, grazie anche ad un navigatore che ha il compito di guidarlo lungo le estenuanti ore di competizione e ad una squadra che è in grado di sostituire un blocco motore o un cambio nel giro di una manciata di minuti, sempre pronti ad affrontare qualsiasi condizione, di giorno e di notte, e soprattutto dovendo essere in grado di effettuare delle riparazioni durante le tappe stesse, arrangiandosi come meglio sia possibile. E poi il pubblico, quella marea di gente che ai tempi delle Gruppo B si apriva come le acque di fronte a Mosé e che ora è sempre protagonista tirando fuori dai fossi a bordo strada le auto dei propri beniamini e consentendo loro di proseguire la gara. Un aspetto che più di ogni altro rende questo sport umano è proprio il fatto che si corre per vincere, ma con un codice d’onore che poche altre discipline conosceranno mai – ci si aiuta tutti, perché si fa tutti parte dello stesso grande spettacolo. E così, crescendo, la passione non si è mai spenta, ma è aumentata – ti ritrovi ad inseguire le gare più vicine a te e quando ti trovi di fronte ad una WRC capisci che chi le guida e le porta al limite fa parte di una specie aliena. Vederle in azione ti fa tremare la cassa toracica e pensare ai riflessi ed al fegato necessario per sfrecciare a certe velocità attraverso strade poco più larghe dell’auto stessa e con un fondo stradale ghiacciato spiega perché questo amore per il rally sia cominciato sin da bambino e sia pronto a continuare per sempre, con la eterna speranza di trasformare il proprio sogno in realtà e prendere parte ad una gara.
Il Rally di Montecarlo, giunto quest’anno alla sua 85esima edizione, non è stato avaro di sorprese e colpi di scena, e dopo le 4 ore di gara ha incoronato Ogier come vincitore, che si aggiudica così il 4 Montecarlo consecutivo. L’unica nota negativa è stato l’incidente avvenuto durante il primo stage, dove la vettura di Padden ha perso il controllo sul ghiaccio ed è andata a finire addosso ad uno spettatore che non si trovava in una zona sicura. Sfortunatamente, dopo il trasferimento in ospedale, il giovane è morto e Padden ed il suo team hanno deciso di abbandonare la gara. Superate le prime due tappe del giovedì notte, il rally è ripreso il giorno successivo con l’ottima performance di Neuville e Tanak, con Ogier e Latvala che non stanno certo a guardare. Uno dei grandi protagonisti che lascia la bagarre a causa di un incidente che gli costa la rottura di una sospensione posteriore è Kris Meeke, mentre gli altri continuano a sfidare i lastroni di ghiaccio e le condizioni insidiosissime del Rally di Montecarlo. Ormai nel cuore della competizione, Tanak è ancora afflitto da problemi di affidabilità alla sua Ford Fiesta M-Sport e perde tempo prezioso – anche Neuville finisce fuori dai giochi ma riesce ad aggiudicarsi il power stage, guadagnando 5 importanti punti che limitano i danni. Alla bandiera a scacchi, il Principe Alberto incorona ancora una volta Ogier vincitore, che nonostante sia passato dalla eccellente VW Polo alla nuova Fiesta, non fa provare alcuna differenza e mantiene, seppur dopo una dura lotta per la supremazia, l’egemonia in vetta alla classifica, con una stagione 2017 che comincia come è terminata la 2016, ma con auto estremamente differenti e più potenti rispetto a prima. Sul secondo gradino del podio sale il finlandese Latvala, al volante della Toyota Yaris della neonata scuderia Gazoo, mentre lo sfortunato Tanak riesce comunque ad arrivare terzo, portando un’altra Ford sul podio. Subito dietro Sordo e quindi Breen, a precedere Evans e Mikkelsen.
Un altro Montecarlo, un altro sogno ad occhi aperti, un altro momento di sport e passione che ogni appassionato custodirà nel cuore per il resto della vita. Stavolta il compito di Ogier è sembrato più duro del solito, ma si sa, più le vittorie sono sudate, più hanno un gusto dolce una volta che ti consacrano nell’albo di uno dei rally più iconici al mondo. Il prossimo appuntamento è in Svezia, dove la neve sarà la protagonista, sempre pronta a mescolare le carte in gioco. E come una partita a dadi con la sorte, il carrozzone del WRC si trasferisce e si addentra in quella che si prospetta una stagione combattuta come non lo era da tempo. Noi non possiamo far altro che ringraziare questi eroi, perché ci regalano uno spettacolo impareggiabile. Vroom vroom!